Pietro Condorelli - Pietro Condorelli - Sona
Pietro Condorelli
Il chitarrista casertano Pietro Condorelli può essere considerato a tutti gli effetti il trait d’union tra due generazioni di jazzisti, non solo campani. La mansarda casertana in cui mosse i primi passi si trovava in una posizione strategica tra Roma, dove negli anni Ottanta, appena ventenne, si ritrovò a suonare con Romano Mussolini, Carlo Loffredo e Tony Scott, e Napoli, dove nello stesso periodo si dedicò al mainstream sul palco dell’Antica Birreria Kronenbourg con Antonio Golino, Larry Nocella, Antonio Balsamo e i tanti americani di passaggio. Seguirono anni importanti per la costruzione di una poetica musicale capace di coniugare l’antico con il moderno.
Credits immagine: Courtesy Diego Librando
Gli studi al DAMS e in Conservatorio, l’esperienza del quartetto Sonora, di cui fu co-fondatore con il trombettista Marco Sannini e che gli permisero di suonare con i migliori jazzisti italiani, le prime esperienze discografiche e la collaborazione con la storica formazione degli Area gli valsero nel 1997, con un certo ritardo, il Top Jazz come miglior talento italiano secondo la rivista Musica Jazz. Nel frattempo le sue doti non erano sfuggite al grande Joe Pass, che su un foglietto gli scrisse "A very good player. Take my place! Learn to play solo!", e a Pat Metheny, che durante un workshop, sentendolo suonare, corse ad abbracciarlo compiaciuto.
A valorizzare la sua ormai quarantennale carriera artistica, oltre ad una copiosa e mai banale discografia, si aggiunge l’attività didattica. Condorelli insegna presso scuole prestigiose, come Siena Jazz, poi anche in diversi Conservatori prima di fermarsi a Napoli, dove diventa un punto di riferimento per tutti i giovani allevi. Sotto la sua direzione l’Orchestra Jazz del Conservatorio si esibisce in contesti prestigiosi, tra cui il Teatro San Carlo ed il Festival di Ravello. Instancabile anche l’attività di valorizzazione dei giovani talenti chiamati a suonare in progetti a suo nome. Ultimo in ordine d’arrivo il multimediale “Jazz, Ideas & Songs”.