Paolo Conte - Paolo Conte - Sona
Paolo Conte
(Paolo Conte nato ad Asti il 6 gennaio 1937)
“Mister azzurro” della canzone italiana, cantautore astigiano con nuances francofone, pianista, ideatore di colonne sonore, interessato ai diversi dialetti, specie quelli meridionali, in quanto “non solo arcaici ma anche arcani” che consentono sul piano musicale “di muoversi meglio da un punto di vista ritmico.»
Oltre a quaranta lavori discografici, riconosciuti in tutto il mondo, vanta la creazione di una piccola manciata di brani in dialetto, alcuni rinvenibili sui social, altri incisi da interpreti come Roberto Murolo, Franco Califano e gli Avion Travel, entrati a pieno titolo nella storia della canzone napoletana.
Credits immagine: Courtesy Pasquale Scialò
Brani così legati alla questione meridionale, come la ballata Naufragio a Milano del 1975, da annoverarli tra i più significativi sul tema dell’emigrazione. Ma mentre in S. Lucia luntana di E.A. Mario del 1919 “partono ’e bastimenti” spesso senza riuscire raggiungere i porti di destinazione a causa di tragici naufragi durante l’esodo, nella canzone di Conte il vero naufragio avviene all’approdo degli immigrati a Milano in una buia dimensione di spaesamento, senza sole, legami e antiche voci familiari. In un luogo «senza na varca e pure senza ’o mare» che li obbliga a chiedersi: «E comme puozzo raggiunà/Si raggiuno l’uocchie chiagne/ fora milleciento lagreme.»
Sant’America, Ma si t’a vo’ scurdà sono cartoline sparse di un innamorato della sirena Partenope, intonate tra canto, parlato e onomatopee futuriste. La lingua è il “paolocontese”, un pot-pourri di termini detti sorseggiando un buon di vino vesuviano sull’eco di un putipù che scalza il solito kazoo. O anche la presenza di stereotipi verdiano-napoletani come «Truvatur’’e sole» in Spassiunatamente del 1987 che ci conducono tra scalinatelle oblique verso una avvenente donna: «Bona e bella!» Tra reticenze e ammirazione, Conte omaggia ancora la città-cantante in Suonno è tutt’’o suonno con l’espressione “azzurreria”, traduzione mediterranea della sua tinta preferita.