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Francesco Paolo Tosti

Giuseppe Verdi lo considera uno dei migliori insegnanti di canto in Italia, tanto da consigliarlo ai giovani apprendisti; mentre sulle pagine della rivista «La Tavola Rotonda» viene ricordato come un singolare interprete che quando «(…)  canta non sapete se una mano arcana pizzichi una chitarra o se tenti un mandolino: nelle cadenze vi parrà anche di sentire una cornetta, un oboe, un flicorno.» Intanto la sua musica si fregia dell’alto onore di penetrare nelle sale segrete del Vaticano, dove il papa Leone XIII ama ascoltare Marechiare, una sua romanza da camera scritta nel 1886 su versi del poeta Salvatore Di Giacomo, uno dei componimenti più diffusi e incisi nel mondo.

Credits immagine: Courtesy Pasquale Scialò

Sul brano circolano diversi aneddoti. Di Giacomo racconta a Miss Mary di averlo ideato senza aver mai visto la decantata finestrella. Tosti, invece, confessa a De Leva che il tema dell’introduzione, sostenuto da un solo accordo in controtempo, è ripreso dai posteggiatori. Da Tito Schipa a Carreras, da Bruni a Ranieri, il componimento è da sempre nel repertorio di cantanti di diversa estrazione. 
Oltre a Marechiare Tosti scrive appena qualche altro brano su testo del Di Giacomo, tra cui ricordiamo Tutto se scorda!, Comme va?, Serenata allegra, Napoli! E una sola canzone, anch’essa di grande successo, su versi del D’Annunzio: ’A vucchella interpretata da Caruso.

Dalle terre d’Abruzzo (nasce a Ortona-Chieti il 9 aprile 1846) arriva a Napoli per studiare al Conservatorio con Mercadante;  poi un’intensa attività tra salotti e accademie a Roma, prima di trasferirsi stabilmente in Inghilterra, da cui il soprannome di “un abruzzese a Londra”. Ma anche quello dello “Schubert italiano”, per il suo stile compositivo che spesso rinvia al Lied tedesco. Compone brani come Malìa e Visione!, e contribuisce a diffondere una musica vocale napoletana a metà strada tra canzone e romanza da camera. 
Col passare del tempo cresce sempre più forte il desiderio di un rientro in Italia. Il 2 dicembre del 1916  muore a Roma nell’hotel Excelsior.