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Archivi partner

Sezione Archivi Partner


Archivio comunale di Cusano Mutri


L’archivio è sito all’ultimo piano del palazzo municipale. In esso si conservano tutti gli atti prodotti dal comune e atti di corrispondenza con altri enti. La documentazione, in discreto stato di conservazione, si data a partire dal XIX secolo e attesta l’attività dell’ente secondo le categorie classiche delle amministrazioni comunali. L'archivio comunale non è stato ancora riordinato, pertanto, risulta difficile provvedere ad una descrizione del complesso archivistico. La documentazione storica è confusa con quella di deposito. Attualmente in archivio non sono presenti strumenti di corredo.


Archivio dell’Ufficio di Urbanistica del Comune di Napoli


Il 21 maggio 1998 fu aperta al pubblico la Casa della Città, centro di documentazione e iniziativa del servizio pianificazione urbanistica con lo scopo di promuovere la conoscenza e la discussione delle politiche urbanistiche del Comune. La struttura si apre ospitando il Maggio della Città, dove s'incontrano la mostra sulla pianificazione urbanistica e una rassegna di esperienze di conoscenza e intervento sul territorio, condotte da scuole, associazioni e organismi di quartiere. L'incontro-mostra si propone come occasione per favorire l'interazione fra istituzioni e cittadini interessati alle politiche urbanistiche. La formazione di un Archivio sull'urbanistica, l'ambiente e il territorio napoletani, costituito a partire dall'acquisizione della raccolta Iannello, apre dal marzo 2001 un nuovo settore di attività rivolta, in particolare, a studenti, ricercatori e cultori della materia.


Archivio di Stato di Benevento


L’Archivio fu istituito nell’aprile del 1954 e riuscì in breve tempo ad acquisire documenti importanti sulla storia del Sannio dal 1400 in poi. In particolare, il ricco patrimonio di atti notarili permette di conoscere la particolare vicenda storica premoderna e moderna del territorio. L’archivio è situato nella sede dell’ex Seminario arcivescovile, uno dei primi ad essere istituito a conclusione del Concilio di Trento.


Archivio di Stato di Salerno


L’archivio venne originariamente istituito con la Legge organica degli archivi del 1818. L’edificio che attualmente ospita l’Archivio è stato per secoli un palazzo giudiziario. Grazie ad alcuni lavori di restauro, conclusi nel 2009, è stata aperta al pubblico la cappella di San Ludovico, così denominata per un affresco raffigurante il Santo e datato al XIV secolo. Il patrimonio archivistico consiste in più di centomila unità archivistiche tra fasci, fascicoli e unità rilegate su supporto cartaceo e più di mille pergamene, oltre ad una biblioteca di circa ventinovemila volumi.


Archivio storico comunale di Altavilla Silentina


Il Comune di Altavilla Silentina ha una storia antica, e insiste su un territorio abitato fin dal neolitico, come testimoniano alcuni antichi insediamenti e reperti del VII secolo a.C. trovati in località San Lorenzo. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Capaccio, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Capaccio, appartenente al Circondario di Campagna. L’Archivio è nella sede attuale (la Biblioteca Comunale “Arnaldo Di Matteo”) dal 1997-1998, quando sono iniziate le attività di riordino. Tra il 1999 e il 2000 l’Archivio ha ricevuto un parziale riordino benché privo di mezzi di corredo, né cartacei né digitali.


Archivio storico comunale di Caiazzo


L’Archivio storico comunale di Caiazzo è situato nel Centro civico comunale di Palazzo Mazziotti, che ospita anche la Biblioteca civica, il Piccolo teatro Iovinelli e l'esposizione permanente del Museo della civiltà contadina. L’Archivio storico raccoglie dati relativi non solo agli eventi storici nazionali e al loro influsso sulla vita politica e sociale di Caiazzo ma anche alla vita quotidiana locale. Tra la documentazione si conserva un importante manoscritto opera del canonico Pasquale Iadone, che descrive la storia della Cittadina. Inoltre, si annoverano disegni, planimetrie, progetti, documenti relativi alle congregazioni, molto diffuse nel passato, alla caduta del Regno delle Due Sicilie, alla lotta al brigantaggio e al governo dei Savoia, ma anche atti e regolamenti del Pio Monte di Mirto e delle relative scuole incorporate nelle Opere Pie, e documenti relativi alla Mutua Banca Popolare di Caiazzo e alla Società Operaia. Vi sono poi atti che testimoniano la dura esperienza subita dal paese durante la Seconda Guerra Mondiale (tra cui la strage nazista di ventidue vittime innocenti in località Monte Carmignano) e documenti particolari come quello recante la firma autografa del Re Vittorio Emanuele II di Savoia. La vita quotidiana emerge dai dati raccolti riguardanti l’anagrafe e lo stato civile, dai registri degli emigranti della seconda metà del XIX secolo al XX secolo, dagli atti delle numerose Fiere che animavano il commercio a quel tempo, dalla meritoria attività delle Opere Pie e dalle lettere scritte alle autorità dal popolo in uno sgrammaticato, ma sorprendentemente chiaro italiano.


Archivio storico comunale di Casalnuovo di Napoli


L'Archivio del Comune di Casalnuovo di Napoli conserva una documentazione che rappresenta una grande testimonianza per la storia politica, economica e culturale, relativa anche all’antico Comune di Licignano. Vi si conservano i regolamenti, i contratti, gli atti riguardanti il personale, quelli prodotti per la gestione economica delle istituzioni comunali, e una ricca documentazione sull’esazione delle imposte e sulla disciplina del commercio. Si aggiungono documenti concernenti l’igiene pubblica e la gestione del territorio, atti dell’ufficio tecnico e permessi di costruzione. Di notevole interesse sono tutte le carte relative all’istruzione, quelle sulle attività produttive e commerciali e quelle sulla viabilità, così come le testimonianze su feste, spettacoli pubblici, culto e beneficenza.


Archivio storico comunale di Caserta


Centro di origini antiche, risalenti ad epoca pre-romana. In età medievale il nucleo cittadino si situa nel centro attualmente denominato Casertavecchia, a circa 10 chilometri dal capoluogo. All’avvento normanno, nella seconda metà dell’XI secolo, il centro è elevato a sede comitale. Saranno questi gli anni di maggiore splendore della città campana. Dal XV secolo in poi, al passaggio al dominio aragonese, Casertavecchia inizia un lento declino che porterà, secoli dopo a una maggiore preminenza dell’attuale cittadina casertana. In età moderna il territorio fu più volte al centro di interessi e iniziative dei sovrani del Mezzogiorno, la cui più famosa è ovviamente la costruzione della Reggia, progettata da Luigi Vanvitelli alla metà del XVIII secolo e voluta dal re Carlo di Borbone. Rilevante è anche l’edificazione in località San Leucio, sul finire del medesimo secolo, di atelier destinati alla fabbricazione della seta, di rilevanza internazionale. La documentazione conservata rispecchia, dunque, l’evoluzione storica e le congiunture che hanno interessato il centro casertano e il suo territorio.


Archivio storico comunale di Fisciano


La storia dell’Archivio Storico Comunale di Fisciano segue da vicino quella del soggetto produttore, legata, almeno fino agli inizi del XIX sec., alle vicende storico-politiche dell’attuale Comune di Mercato San Severino. In merito all’ubicazione dell’Archivio, fino al 1819 esso era custodito nella stanza della cancelleria della “Casa comunale”, sita nel plesso del convento dei Domenicani, ormai soppresso. Nel 1837 fu disposto che il Cancelliere archivario procedesse all’inventariazione di tutte le carte d’Archivio. Nel 1844 si avviò il primo tentativo di unificare le modalità di gestione degli archivi comunali dell’intera Provincia di Principato Citeriore. Da allora si sono succeduti alcuni riordini, all’ultimo dei quali è seguita, nel 2008, la pubblicazione dell’inventario a cura di Biancamaria Trotta, frutto della collaborazione tra il Comune e la Cattedra di Archivistica dell’Università degli Studi di Salerno. Nel 2002 il Comune dà il via a una serie di lavori che portano alla sistemazione dell’Archivio di deposito e al recupero dell’Archivio Storico, con il trasferimento di entrambi nella nuova sede comunale, più adatta alla relativa conservazione.


Archivio storico comunale di Meta


Meta è un Comune della Penisola Sorrentina che si estende tra il mare e le alture retrostanti. Per parte della sua storia, il Comune si è trovato sotto il dominio di Sorrento, insieme alla vicina cittadina di Piano. In epoca fascista, Meta fu unita ad altri centri a formare un unico Comune con Sorrento. Solo dal 1946 tornò ad essere un Comune indipendente. La documentazione conservata presso l’Archivio storico comunale riflette questa articolata storia del centro peninsulare.


Archivio storico comunale di Sala Consilina


Il Comune di Sala Consilina conserva gli atti di cui è soggetto produttore nei propri uffici e in alcuni locali di deposito, per la documentazione corrente. La documentazione storica è conservata invece presso il polo culturale, una sezione separata d'archivio della Biblioteca comunale “Carlo Nisi”. In particolare, l'archivio è ospitato all’interno dell’antico complesso monumentale dei Padri Cappuccini, edificato tra il XV e il XVI secolo e abbandonato dopo l'Unità d'Italia, a seguito della soppressione degli Ordini religiosi. Nota come "area cappuccini" o "quartiere", è composta da un agglomerato di edifici con spazi all'aperto e si estende su una superficie complessiva di oltre 11.000 m2. La zona coperta comprende il nucleo dell'ex monastero - con annessa Chiesa di Santa Maria degli Angeli, oggi Auditorium Comunale, e la parte propriamente conventuale. In tale nucleo è stato collocato l'Archivio Storico Comunale.


Archivio storico comunale di Salerno


L’Archivio Storico del Comune di Salerno è ubicato nella storica sede dell’ex-monastero benedettino di San Lorenzo al Monte, fondato nel X sec. in Plaium montis, la parte alta della città. Sul finire del XIII sec. le strutture diventano un convento che accoglie una comunità di Clarisse. Abbandonato dalle religiose nel 1586, agli inizi del XVI sec. il convento viene occupato dai Padri Riformati che ne curarono la ristrutturazione, in seguito alla quale vengono edificate le loggette che ancora oggi caratterizzano la facciata della struttura. Nel 1819 parte delle strutture vengono destinate alla Scuola di Musica “San Ferdinando”, poi divenuta Conservatorio “Giuseppe Martucci”. Sempre nel XIX sec. un’altra sezione del complesso diviene l’Orfanotrofio dedicato a Umberto I, sciolto nel 1977.


Archivio storico comunale di Teano


L’archivio storico comunale conserva numerose testimonianze scritte, alcune delle quali risalenti al XVII sec. Il complesso documentario si presenta in un discreto stato di conservazione ed è suddiviso in tre distinti fondi archivistici: il primo fa riferimento all’attività amministrativa del Comune di Teano, a partire dal 1886; il secondo all’Ente comunale di assistenza, con documentazione risalente al 1630; il terzo è costituito da una lunga serie di registri, i quali, per un improprio criterio di ordinamento, sono stati sottratti ai rispettivi fondi di appartenenza e, in quanto registri, raccolti in un fondo a parte.


Archivio storico comunale di Torre Annunziata


L’Archivio Storico Comunale ha una sede distaccata. Nel 2018 è stato individuato quale nuova sede Palazzo Criscuolo. L’edificio è la sede storica dell’Ente e del Museo dell’Identità. Esso presenta caratteristiche adeguate alla realizzazione di eventi culturali, allestimenti, mostre, concerti, conferenze e all’interno del quale l’Archivio, e successivamente anche la Biblioteca comunale, con il loro rispettivo patrimonio informativo e documentario, costituiranno congiuntamente uno dei molteplici prodotti culturali fruibili dalla collettività.


Archivio storico del Comune di Cava de' Tirreni


L’archivio comunale si è formato a partire dagli inizi del XVI secolo. Originariamente la documentazione comunale era conservata in un locale del convento di S. Francesco. Al nucleo principale della documentazione, in questi ultimi anni si è aggiunto l’archivio dell’Ex Eca (Ente comunale di assistenza) che aveva inglobato tutte i monti di pietà cittadini. Anche il fondo ospedaliero è stato dato in comodato d’uso all’archivio storico, altro tassello della storia cittadina, e in ultimo per la chiusura dell’Azienda di Soggiorno è pervenuto all’archivio il fondo storico dell’Azienda con il suo ricchissimo fondo fotografico, che è in fase di schedatura. Il materiale conservato si divide tra un Periodo Preunitario e un Periodo Postunitario, per un totale di 3193 unità archivistiche, tra le quali 1320 fascicoli, 1849 volumi e 24 pergamene. Grazie a una particolare attenzione della comunità cavese alla conservazione della documentazione cittadina, in esso si custodiscono documenti inerenti alla vita amministrativa del Comune per un arco di tempo che va dal 1504 al 1950, oltre ai suddetti 24 privilegi in pergamena, acquisiti dalla Giunta comunale nel 1881 e datati tra il 1322 e il 1693. Oggi tali atti sono riuniti in otto volumetti rilegati. È stato pubblicato un indice a cura di Beatrice Sparano, oggi liberamente consultabile in rete (https://www.sfogliami.it/fl/207307/ej2z9hjd22phqgrvtu9dphs8c4gt4z2)


Archivio storico della Biblioteca comunale di Eboli


La biblioteca comunale di Eboli è situata nel Complesso Monumentale di S. Francesco, al lato dell’omonima Chiesa, e al suo interno ospita l’Archivio Fotografico, la Mediateca (prima struttura del genere nata nel sud Italia grazie al Piano d’azione Mediateca 2000), l’Archivio storico e la sala auditorium / centro congressuale “Mangrella”. L’Archivio Storico è conservato nei locali della Biblioteca e comprende le deliberazioni di Giunta e Consiglio Comunale dal 1868 al 1953 e i documenti storici dal 1810 al 1953, inventariati circa 20 anni fa con l’aiuto della Soprintendenza Archivistica di Napoli. Delibere e Sedute del Decurionato si collocano anch’esse in biblioteca. L’Archivio è diviso in tre nuclei: Archivio storico (provvisto di inventario dattiloscritto a cura di Luigia Grillo), Archivio Fotografico e Biblioteca (la cui sezione moderna è catalogata in SBN).


Archivio storico della Diocesi di Alife-Caiazzo


L’Archivio diocesano è formato dall’insieme della documentazione e degli scritti della Curia diocesana, dei capitoli della Cattedrale e della Concattedrale, degli Enti ecclesiastici dipendenti dall’Autorità diocesana o di singole persone e istituzioni, o di altri Enti formalmente eretti o che vivono e operano in diocesi fatti pervenire in deposito, in donazione o a qualsiasi altro titolo giuridico. Peculiarità dell’archivio di Alife-Caiazzo è la divisione di due fondi storici: l’archivio della ex-diocesi di Alife, presso la Biblioteca diocesana “San Tommaso d’Aquino” a Piedimonte Matese; e quello della ex-diocesi di Caiazzo, presso il vecchio Episcopio in Caiazzo. Entrambi i fondi, con decreto n. 783/IV.1 e n. 784/IV.1 del 17 marzo 2004, sono stati dichiarati di notevole interesse storico e pertanto sottoposti alla disciplina del decreto legislativo del 29 ottobre 1999, n. 490. Fanno parte dell’Archivio storico diocesano i 4 archivi dichiarati di notevole interesse storico: l’Archivio del Capitolo cattedrale di Alife, l’Archivio storico della diocesi di Alife; l’Archivio del Capitolo cattedrale di Caiazzo e l’Archivio storico della diocesi di Caiazzo. Dal 2010 la diocesi ha aderito al progetto CEI AR della Conferenza Episcopale Italiana per l’inventario informatizzato di tutte le unità archivistiche e la loro messa in rete. Contestualmente è stata avviata un’importante opera di riordino e valorizzazione del patrimonio documentario che ha portato all’allestimento della sede principale dell’Archivio storico in Caiazzo e alla digitalizzazione di oltre un migliaio di unità documentarie. L’intensa attività, il 13 dicembre del 2016, ha portato al recupero del fondo diplomatico dell’Archivio storico di Caiazzo, in deposito da 50 anni presso l’Archivio di Stato di Napoli.


Archivio storico della Fondazione Banco di Napoli


La Fondazione ilCartastorie racconta il più grande archivio storico bancario del mondo, l'Archivio Storico del Banco del Napoli, che in circa ottanta chilometri di scaffalature raccoglie, nelle sedi storiche dei Palazzi Ricca e Cuomo, diciassette milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti e dettagliate causali che ricostruiscono un affresco vivo di Napoli e di tutto il Mezzogiorno, dal 1573 sino ai giorni nostri. L’Archivio Storico del Banco di Napoli rappresenta, infatti, la più imponente raccolta archivistica del mondo. In esso si conservano documenti fondamentali per la conoscenza della storia economica, sociale e financo artistica delle regioni italo-meridionali, specialmente per quel che riguarda la struttura e l’evoluzione degli istituti di credito ma anche per ciò che attiene ai contratti commerciali con altre Nazioni europee. Le scritture che si conservano nell’Archivio Storico del Banco di Napoli, si possono dividere in due grandi categorie: scritture patrimoniali, che si riferiscono alla vita interna dei banchi, e scritture apodissarie, che si riferiscono ai rapporti che essi ebbero con la clientela.